Infertilità femminile

Fattori femminili dell’infertilità di coppia

La capacità riproduttiva femminile può essere compromessa a vari livelli:

  1. Fattore età.
  2. Fattori nutrizionali, abitudini di vita, malattie sistemiche, stress.
  3. Disturbi del ciclo ovulatorio.
  4. Alterata funzionalità delle tube: impervietà, stenosi, alterata motilità, mosi delle mbrie,danno dell’apparato ciliare.
  5. Endometriosi.
  6. Fattore uterino.
  7. Fattori genetici e congeniti.
  8. Fattori immunitari.
  9. Terapie anti-tumorali.

Fattore età

Il fattore età sta assumendo nella nostra società un ruolo di fondamentale importanza nella fecondità femminile. La vita riproduttiva della donna è limitata nel tempo: comincia con la comparsa del ciclo ovulatorio e si esaurisce defnitivamente con la menopausa.
Il culmine della fecondità si raggiunge verso i 20-24 anni, dopo i quali inizia una lenta ma costante riduzione, che diventa più rapida dopo i 38-40 anni.
L’età superiore ai 40 anni può rappresentare da sola la causa primaria della infertilità. Questo è vero per tutte le donne, è determinato geneticamente ed è legato al fatto che ogni donna, al momento della nascita, ha già formato il suo “patrimonio” follicolare (e quindi di ovociti) che utilizzerà poi durante la vita. Con l’avanzare dell’età, da un lato si riduce progressivamente il numero ovociti disponibili, dall’altro essi vanno incontro ad un ineluttabile invecchiamento con conseguente diminuzione della loro qualità.
Il maggiore tempo di esposizione a fattori di rischio quali infezioni, endometriosi, bromi ecc, può inoltre compromettere ulteriormente la fertilità.
Il progressivo procrastinare della età media alla quale le coppie decidono di riprodursi, fenomeno socio-culturale che ha caratterizzato gli ultimi decenni in tutto il mondo occidentale, ha quindi ripercussioni fondamentali sulla fertilità.

Bisogna comunque tenere sempre presente che l’età biologica può in alcuni casi non corrispondere all’età anagra ca e per questo è possibile eseguire dosaggi ormonali in grado di stabilire il residuo di fertilità.

Fattori nutrizionali, abitudini di vita, malattie sistemiche, stress.

È chiaramente dimostrato che l’abuso di alcool, fumo e droghe può costituire un fattore di rischio riproduttivo.
Anche l’insorgenza in età giovanile di malattie metaboliche (ad esempio il diabete) o autoimmuni (ad esempio il Lupus) danneggiano, spesso in maniera importante, gli organi riproduttivi.
La anoressia, se non corretta in tempi brevi, può portare a gravi alterazioni del ciclo ovulatorio, oltre a compromettere lo stato di salute generale della paziente.
L’obesità, che ha ormai assunto l’entità di un problema sociale è oggi il fattore più preoccupante. Al di là dei ben noti effetti sulla salute generale, non sempre è risaputo che il sovrappeso e l’obesità rappresentano un fattore indipendente di rischio riproduttivo. Una dieta corretta diventa quindi essenziale per ogni donna infertile in sovrappeso: la perdita di peso può, da sola, risolvere molti problemi e, comunque, aumentare le possibilità di successo della Procreazione medico assistita.
Infine, il disagio psicologico accompagna sempre la condizione di infertilità, ma è necessario ricordare che, a differenza di quanto spesso creduto, non è mai stato dimostrato che lo stress di per sé sia un fattore in grado di provocare una infertilità di lunga durata. Il supporto psicologico è comunque di fondamentale importanza per aiutare la coppia a vivere con minor disagio e maggiore consapevolezza ogni fase del percorso diagnostico-terapeutico e per superare l’eventuale fallimento finale.

Gli altri fattori dell’infertilità femminile

Se i primi due fattori sono facilmente identificabili tramite una accurata anamnesi, i restanti fattori di infertilità possono essere diagnosticati con l’ausilio di esami clinici specifici.
Disturbi del ciclo ovulatorio:

  • Esami ematici: dosaggi ormonali, cariotipo, dosaggio del progesterone
  • Ecografia pelvica
  • Risonanza magnetica dell’ipofisi

Alterata funzionalità delle tube: impervietà, stenosi, alterata motilità, mosi delle mbrie,danno dell’apparato ciliare:

  • Isterosalpingogra a (ISG): consiste nell’introduzione di un mezzo di contrasto nell’utero per valutare, sotto controllo radiogra co, se il liquido passa regolarmente attraverso le tube.
  • Sono-salpingogra a: consiste nell’introdurre un liquido nell’utero e nel valutarne il passaggio attraverso le tube sotto controllo ecografico.
  • Idrolaparoscopia (THL): consiste nell’introdurre una sottile ottica di diametro 2,9 mm attraverso la puntura del fondo della vagina con la paziente in posizione ginecologica. Permette la ispezione diretta delle tube e delle ovaia nella loro normale posizione.
  • Laparoscopia (detta anche celioscopia): consiste nell’introdurre una ottica (laparoscopio) attraverso una piccola incisione di circa 1 cm in corrispondenza della cicatrice ombelicale previa distensione dell’addome con anidride carbonica e permette una visione diretta e panoramica delle tube, delle ovaia e dell’utero.

Endometriosi. L’endometrio è la mucosa che riveste internamente la cavità dell’utero.

  • La diagnosi certa di endometriosi può essere effettuata solo attraverso la laparoscopia o la Idrolaparoscopia Transvaginale, ma l’ecografia pelvica e/o una sintomatologia accentuata possono già fare sospettare la sua presenza.

Fattore uterino. Alterazioni dell’utero come unica causa di infertilità sono relativamente rare e per lo più sono correlate ad un aumentato rischio di aborto.

  • Per la valutazione della cavità uterina e la diagnosi di patologie endocavitarie può oggi essere eseguita una ecogra a tridimensionale (3D) associata a sono- isterogra a (introduzione di liquido in cavità), ma l’esame di elezione rimane la isteroscopia (ISC).

Fattori genetici e congeniti. Alterazioni numeriche o strutturali del cariotipo possono rispettivamente provocare una menopausa precoce o un elevato rischio di aborti ripetuti. In alcuni casi le alterazioni cromosomiche sono causa di infertilità.

  • Un semplice prelievo di sangue per la determinazione del cariotipo è suf ciente per identi care questo fattore.

Fattori immunitari.
Per molti anni si è creduto che esistesse una infertilità di tipo “esclusivamente” immunitario, dovuta cioè ad una riposta immunitaria anormale (produzione di anticorpi) contro gli spermatozoi o contro tessuti placentari o fetali. Oggi sembra che questo tipo di infertilità, se esistente, sia molto rara in forma isolata.

Terapie anti-tumorali.
Cicli di chemio e/o radioterapia possono distruggere la funzionalità del tessuto ovarico provocando una menopausa precoce.